Ciao a tutti,
scusate la lunga assenza, ma il pc ha fatto capricci e poi tra feste, cibo, diete riparatrici e tutto il resto il tempo è volato...
In queste righe che ora scriverò cercherò di raccontare nel modo più veritiero possibile l'inizio di un capitolo veramente importante della mia vita...
Ora sono qui in pigiama, sotto le coperte con il portatile sulle gambe, mentre la mente viaggia a qualche anno fa... esattamente 4 anni fa.... se non sono di più...
anche se la storia inizia veramente mooolto tempo prima, senza che io lo sapessi...
voglio raccontarvi di come sono arrivato a capire di non essere come tutti gli altri...
Ho iniziato a sospettarlo quando frequentavo la terza superiore, io mi ero appena lasciato con la mia ragazza perchè sentivo dentro me che qualcosa non andava... (forse anche lei lo sentiva visto che s'era messa con un altro...beh dettagli...ora siamo ottimi amici..con lei...non con lui...-_-")
Poi nella mia mente solo lui... Nella mia scuola c'era un ragazzo della mia stessa età, si chiamava Paolo, era gay.... dichiarato e non so perchè ma dentro di me scattò qualcosa che mi cambiò definitivamente...in meglio.
Prendevamo lo stesso autobus e non facevo altro tutto il tempo che fissarlo e fantasticare su di lui...
Avevo letteralmente perso la testa...
All'inizio non capivo, mi dicevo che ero solo geloso perchè non ero bello come lui, ma poi avevo voglia di passare il mio tempo con lui, avevo voglia di parlare con lui, avevo voglia di stare con lui..
Quando arrivava la sera era il momento più brutto, perchè ero da solo con la mia mente (quelli con la battuta facile direbbero che allora ero da solo...prrrrrrr), dentro di me continuavo a ripetermi che non era possibile, non potevo essere gay, mentre un altra voce dentro di me urlava che non potevo più mentire a me stesso, e ogni notte scoppiavo in lacrime, non sapevo cosa fare...
La mia fortuna è stata avere un Amica con la a maiuscola con cui potevo sfogarmi...
Lei quando gli ho detto che ero gay attraverso una delle mie proverbiali lunghissime lettere mi ha risposto che non ci avrebbe creduto finchè non gli avrei detto a voce guarandola negli occhi che ero gay....
Non riuscivo nemmeno pronunciare quella dannata parola di tre lettere non riuscivo nemmeno a dire sono gay..
Finchè un giorno prendo tutto il coraggio e il dolore che avevo dentro di me, la guardo dritta negli occhi, faccio un respiro profondo, il cuore mi batteva a mille, lo sentivo battere in gola, lo sentivo esplodere dentro le mie orecchie...sapevo che se avrei detto quella frase non potevo più tornare indietro... dovevo esserne certo....ero certo...
"Laura sono.....io sono...." non riuscivo, ma poi... "Laura io sono gay"
C'ero riuscito, l'avevo detto!!! (un piccolo passo per un uomo, un grande salto per l'umanità ahahahahha), lei mi guarda impassibile e mi dice: " ora ci credo"...(ma va? davvero? se vuoi la prossima volta ti mando un raccomandata)
scoppiai in un pianto liberatorio poi quella notte, quando nessuno mi vedeva e sentiva.
Avevo fatto il primo passo, i primo vero passo per riuscire a stare bene con me stesso...ma c'era ancora tantissima strada da fare...
Io penso che se non avessi avuto lei forse sarei ancora là bloccato, cercando di urlare quella dannata parola...
Solo ora mi rendo conto di esserlo sempre stato fin da piccolo, ecco spiegato il perchè legavo più con le ragazze che con i ragazzi, ecco perchè avevo paura di restare in spogliatoio con gli altri, perchè mi sentivo sempre e costantemente fuori posto, ma sopratutto ecco perchè durante la lezione di scienze quando affrontavamo la lezione di anatomia o coprivo la donna con la jolanda al vento, oppure associavo quell'immagine all'anatomia della Barbie...ma niente di più...
Ciao alla prossima aspetto i vostri commenti e i vostri voti!!!!
Pezzi di vita raccontati in modo tragi-comico ( più comico che tragi) di un ragazzo ventenne, gay che si tufferà nel suo passato e fantasticherà sul suo futuro (profezia maya permettendo) per capire se stesso.
Commenti:
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