Ciao a tutti!
Bentornati per quelli che già leggono questo blog, e benvenuti ai nuovi arrivati XD
penso sia il momento di continuare questa storia, che alla fine non è altro la mia storia..
Nel post precedente ho parlato di quando ho ammesso a me stesso di essere gay...
Non bastava ancora, non stavo ancora bene con me stesso....dovevo nascondermi ancora...
Decisi di non negarlo più....se me l'avessero chiesto....
Ma era arrivato il momento di parlare con lei...con Diletta ( la mia ex, lasciata perchè avevo capito di essere gay, senza dirgli il vero motivo ).
Fino a quell'estate non gli avevo più parlato, silenzio assoluto.
Se per scuola ci incrociavamo io e lei abbassavamo lo sguardo e ognuno continuava per la sua strada.
Era ora di essere onesto con lei...
Un giorno dissi a Laura che volevo parlare con Diletta, lei organizzò l'incontro.....
Era una domenica pomeriggio, presi la bicicletta e mi avviai a casa di Laura, c'erano loro ad aspettarmi...
Il cuore batteva all'impazzata...era più di un anno che non la sentivo... ci eravamo lasciati che frequentavo la terza superiore, ora avevo finito il quarto anno...
Più pedalavo e più l'ansia cresceva...cosa gli avrei detto? come avrei dovuto dirglielo? Come si può dire una cosa del genere? dentro la mia mente avrò ripetuto in quei kilometri una decina di volte quel discorso, mentre nelle mie orecchie risuonava la canzone "E ritorno da te" di Laura Pausini...
La mia mente pensava freneticamente, senza sosta finchè non si fermò di botto...
Ero arrivato a casa di Laura, scesi dalla bici, mi avvicinai al citofono e feci un respiro profondo...avvicinai il dito al campanello e....
Stavo tremando, un migliaio di pensieri misto a ricordi riecheggiavano in me....suonai...
mi rispose Laura dicendo che stavano scendendo...
A quelle parole ero un po' sollevato perchè quando lei dice che stà arrivando sono certo di avere il tempo di fare un viaggio in Egitto, fare surf in Nuova Zelanda, partecipare all'isola dei famosi, vincere e tornare sotto casa sua...il tutto con largo anticipo...
Infatti scese dopo dieci minuti abbondanti... si aprì la porta... e disse, testuali parole : " dovevo scegliere quali scarpe mettere..."
Non sapevo che dire, cosa controbattere visto che in quel momento uscì pure Diletta, l'avevo a pochi centimentri da me...
Ci salutammo, la tensione si tagliava col coltello...
Io parlavo con Laura...Diletta parlava con Laura, Laura parlava con me e con Diletta...
Io e Diletta no... un muro di ghiaccio, era ovvio.... ci andammo a prendere un gelato, facemmo due chiacchiere...tornammo sotto casa sua e lei disse :"ora torno a casa, avrete un bel po' di cose da dirvi voi due..."
Nel giro di 2 nanosecondi si volatilizzò...
Rimanemmo io e lei...le mani mi sudavano (colpa anche della temperatura esterna...)le gambe mi tremavano....
Ho quei attimi stampati dentro di me in modo indelebile...
Lei si appoggio alla ringhiera e io mi misi davanti a lei, in piedi...
Iniziai chiedendogli come stava, facendogli notare che era molto tempo che non parlavamo e che ne era passata di acqua sotto i ponti...insomma presi il discorso alla larga...molto alla larga...
Poi continuai dicendogli che se ho voluto vederla era per un motivo preciso...
Gli dissi di essere gay e di averla lasciata perchè mentre stavo con lei il dubbio si era insinuato dentro di me e non volevo prenderla in giro continuando a stare con lei....
Glielo lessi negli occhi...gli crollò il mondo addosso...avrei dato di tutto per poter sentire tutti i pensieri che in quel momento gli passarono per la testa...
Dopo dei secondi di silenzio imbarazzante mi guardò fisso negli occhi e mi dissi :" ne sei sicuro?", gli dissi di si e lei abbassò di nuovo lo sguardo, quasi sconfortata dalla mia risposta... mi sentivo in colpa per avergli causato quel dispiacere...
rialzò lo sguardo, mi fece sedere vicino a lei...e mi fece sfogare...parlammo per quasi un ora su come l'avevo capito, sul percorso fatto per accettarlo....
Si stava facendo sera...Dovevo tornare acasa, ero in bicicletta e dovevo farmi un po di kilometri di strada...
La salutai... ci scambiammo i numeri di telefono e iniziai a pedalare verso casa...
Mi sentivo più leggero, felice di non dover mentire più a lei... ero contento...finchè tornato a casa non lessi il messaggio che mi mandò...
C' erano scritte poche righe... ma in quelle poche parole c'era la domanda (più che lecita) che speravo non avrebbe mai fatto...:" ma il fatto che tu sei gay è colpa mia?"
come si spiega che se ero gay non era colpa mia???
gli risposi che non doveva pensarlo.....e che dovevamo vederci al più presto di nuovo, solo noi 2... decidemmo di vederci il giorno dopo....l'appuntamento era direttamente a casa sua per le dieci di mattina...
Mi misi a letto... contento di averla ritrovata, ma spaventato per il giorno che doveva arrivare...
Chiusi gli occhi e pian piano mi addormantai....
Il seguito la prossima volta....
Grazie per aver letto, aspetto i vostri commenti numerosi!! grazie XD
ciao,
Stefano.
Pezzi di vita raccontati in modo tragi-comico ( più comico che tragi) di un ragazzo ventenne, gay che si tufferà nel suo passato e fantasticherà sul suo futuro (profezia maya permettendo) per capire se stesso.
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P.s per la correttezza e per la privacy ricordo che tutti i nomi presenti nel blog sono deo pseudonimi....
martedì 22 febbraio 2011
La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta.
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Scrivi molto bene, ma prendi la vita in una visuale totalmente errata. La tua individualità ha un valore sociale e antropologico insostituibile e tu la consideri cosa da "accettare", questa è follia. TU sei l'universo, sono gli altri che devono essere accettati nella tua sfera, non sei certo tu che devi mettere i tuoi tesori più preziosi in balìa di persone che non sono assolutamente nulla più di te, anzi, casomai dovrebbero essere loro a ruotare intorno a te. E' tipico degli adolescenti non essere ancora in grado di valorizzare le proprie qualità, la spinta a volersi conformare. Sei tu che devi accettare e scegliere le persone, sei tu il centro del tuo universo, non viceversa, questa è l'ottica in cui devi scorgere il mondo, non sono le persone a scegliere te, ma tu a scegliere le persone e le cose che devono essere all'altezza e si devono conformare alla tua personalità, alle tue scelte, alla tua individualità. SEI TU CHE DEVI SCEGLIERE, SEMPRE, NON DEVI MAI ESSERE SCELTO, ED ESSERE CONSAPEVOLE DEL VALORE DI TUTTO CIO' CHE TI CARATTERIZZA. Quando avrai capito questo sarai maturo.
RispondiEliminaprecisiamo che il racconto risale a ormai 3 anni fa....quello che dici tu Alessia è vero, ma quando si scopre questa cosa è normale essere un po' spaesati e per piacere agli altri si fa qualsiasi cosi.... ora naturalmente la penso come te... chi mi accetta cosi bene, altrimenti ci perde lui, non di certo io...grazie del commento Alessia!
RispondiEliminaOddio.... e io che non riuscivo a guardarti negli occhi.. che ricordi. Com'eri cambiato, com'eri diverso, quasi sicuro di te, e io che ero ancora incredula lo ammetto, speravo in un cambiamento, non ero pronta a questo.. per quel giorno c'è un disegno che "Laura" ha appeso in camera sua... carta straccia che ho riempito con tre personaggi stile cartoon..e con una data precisa come la scritta che la segue "Noi tre.. per non perderci ..mai più"
RispondiEliminasi lh'ho visto quel disegno ed è bellissimo.... NOI 3 PER NON PERDERCI MAI PIU...
RispondiEliminasn pupetta86..
RispondiEliminain questo momento sento un po d musica, e leggo questo blog..
dentro d me ricordo quando dissi tt a lui, l'uomo della mia vita, ke pur essendo lesbica, a lui nn smetterò mai d amarlo..
capisco quello ke provasti, sei più forte d quanto immagini..
di nuovo complimenti..
grazie pupetta... ci vuole coraggio...molto perciò un brava è doveroso pure a te
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